26 gennaio Cartagena (COLOMBIA)
Il jet lag mi ha fregato di nuovo... Nonostante fossimo andati a dormire alle quattro di mattina, due ore dopo ero già fresco ed arzillo, svegliato da alcune urla che provenivano dalla spiaggia del mio hotel.
Mi affaccio e vedo un gruppone di ragazzi e ragazze che, interamente nudi, facevano il bagno nell'oceano e urlavano!
Bienvenidos a Colombia!
Il volo di ieri è stato molto stancante, un pò per la lunga attesa, aspettando che risolvessero il guasto tecnico del nostro velivolo e un pò perchè dodici ore di volo son parecchie!
Atterrati alle due di notte a Cartagena ci trasferiamo direttamente nel nostro lussuoso hotel: Hilton, mentre continuano a metterci in guardia su questa nazione e mentre i "giovanotti italiani", (così ribattezziamo i 60enni, nostri connazionali, "turisti-sessuali") si sfregavano le mani e asciugavano la bava pensando a ciò che li aspettava!
Subito dopo esserci sistemati facciamo un salto alla famosa "Dolce Vita" (di cui tutti parlavano), discoteca frequentata solo dai "giovanotti" e prostitute..
Appena arriviamo lì, dalla porta esce una bella ragazza accompagnata dal "nonno" europeo... Lei alta, capelli lunghissimi biondi, viso angelico, tacchi a spillo...
Affianco a noi c'è un ridicolo uomo italiano che, seduto come un playboy, su una panchina vicino ad un'altra bellissima ragazza del posto, in uno spagnolo arrancato le chiede: (parole testuali) "Ma dos horas nella mia stanza... Cuanto?"
Decidiamo di andarci a riposare senza neppure entrare mentre altri due connazionali e coetanei contrattavano con Julio il quantitativo di droga da comprare...
Dimenticavo che tra i tanti sfigati conosciuti finora ce n'era uno che si salvava: Ivan, un uomo sardo che, amante del Sudamerica, stava per cominciare una vera impresa, dalla Colombia al Canada (saltando gli U.S.A.) in sei mesi, seguendo la Panamericana!
[N.d.r.] Spero di non offendere nessuno, ma mi faceva proprio male vedere quelle ragazzine sfruttate da uomini, con la fede al dito, che magari in Italia, con moglie e figli, avrebbero fatto i moralisti...
In mattinata, con Ivan, passeggiamo un pò lungo la spiaggia e cominciamo ad avere una prima idea di questo luogo che ci ospita!
La spiaggia non è un granchè, è vulcanica, quindi: nera, piena di gente locale e con dei palazzoni immensi lungo tutta la costa che ricorda molto il Brasile!
I beach boys colombiani sono appiccicosi e petulanti, mi dispiace che ci offrano solo droga e prostitute, ma d'altronde è ciò che il 99% degli "europei medi" cerca qui!
Con un taxi ci rechiamo in centro. Cartagena è un misto tra Panama Vieja e l'Avana.
Alterna vicoli molto caratteristici con balconi coloniali, colorati a piazzette stile Cuba! Ogni tanto mi veniva in mente la magia che si respirava in quella mitica città!
Visitiamo un pò il centro, ci infiliamo nelle loro calles, confusi tra loro, chiacchieriamo e scherziamo con loro!
Pranziamo in un supermarket, nella loro mensa, su un piccolo balcone che affacciava sulla Plaza des Rolojes, gustando la loro quotidianità!
A Plaza Santo Domingo abbiamo incontrato Iris! E' stato bellissimo gironzolare con una ragazza del posto che ti raccontava e spiegava le bellezze della sua città! Abbiamo bevuto qualcosa in un piccolo bar solo per colombiani, ci davano attenzioni, erano incuriositi da noi... Bellissimo!
[Iris Pomares Belem da Cartagena, Colombia]: "Ho conosciuto due nuovi amici, due persone che vengono dall'altra parte del mondo, diversa cultura, differenti tradizioni"...
[Nick]: "Abbiamo fatto una bella ripresa a dei ragazzi che giocavano a scacchi ed è stato emozionante quando la promoter dell'evento ci ha lasciato un messaggio video che recitava così più o meno: "Guardate e comprenderete che la Colombia è capace anche di belle manifestazioni!"
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